I Guadiani di Atlantide

giovedì, febbraio 21, 2008

Capita

Che sei in ufficio e stai facendo il solito giro dei blog e leggi che una persona che non conosci benissimo, ma che annoveri tra gli amici ha perso il suo cucciolo.
E ti si riempiono gli occhi di lacrime.
Perchè non importa se ad andarsene è stato un parente (più o meno stretto), un amico (più o meno vicino) o un animale domestico. Ogni perdita si porta via un pezzetto del tuo cuore, e quando leggi che qualcuno che conosci ha subito una perdita il tuo dolore si rinnova, perchè sai cosa sta passando, e non solo rivivi il passato, ma presagisci e temi il momento in cui ti succederà di nuovo.

Se ad andarsene è una persona anziana, razionalizzi: ha avuto una lunga vita e piena, è scivolata via, era circondata dall'affetto dei suoi cari; insomma chi non ci farebbe la firma ad andarsene nel sonno, dopo una lunga vita, senza il calvario di una lunga malattia....
Se ad andarsene è un adulto, cerchi di convincerti che comunque aveva vissuto a pieno tutti i suoi anni, che i medici hanno fatto il possibile...
Se ad andarsene è un bambino o un giovane vuoi disperatamente credere ora è in posto migliore (come per gli anziani e gli adulti), che Dio l'ha voluto accanto a sè perchè era una persona troppo buona per questo mondo (che però ne avrebbe tanto bisogno).
Resta il fatto che ad un essere umano puoi spiegare una malattia, un incidente. E può comprendere la malattia, capire il decadimento fisico della vecchiaia, accettare il suo destino più o meno serenamente, ma un animale?
Ad un animale non puoi spiegare perchè soffre e sta male, e questo mi rende la cosa ancora più insopportabile. Quando un animale ti guarda con quei suoi occhioni pieni d'amore, nonostante la sofferenza, se servisse a qualcosa ti strapperesti il cuore e glielo daresti, ma invece non puoi fare nulla se non stargli vicino e soffrire con lui e per lui.

Un abbraccio forte forte a chi ci è passato, che sia oggi o tempo fa.

mercoledì, febbraio 20, 2008

Semplicità

Ieri sera prima di dormire mi sono scritta in testa due post, il primo era anche bello lungo, ma come tutte le cose che penso prima di dormire, stamattina al risveglio non ne ricordavo neanche una parole, anzi neanche l'argomento.

Comunque tra lunedì e stamattina mi sono succese un paio di cose che mi hanno fatto riflettere. Non so se mettere prima il mio ragionamento o prima i fatti.

Prima i fatti.
Fatto n°1
Lunedì stavo parlando con un amico e si parlava di viaggi: dove sei stato, dove vorresti andare, ricordi dei viaggi passati, cose di questo genere. Sulla scia di questi discorsi ho pensato alcune cose e mi sono ritrovata con le guance rigate di lacrime. Quando lui si è girato a guardarmi si è accorto delle lacrime e mi ha chiesto cosa fosse successo. Gli ho detto quel che avevo pensato e che mi aveva fatto piangere e lui si è scusato come se fosse colpa sua. Cosa che non era, affatto, come gli ho assicurato.
Dopo un'oretta ci stavamo salutando ed ho voluto rimarcare che per quel che era successo prima non fosse affatto colpa sua.... l'impressione che ne ho avuto che lui avesse già archiviato la faccenda.

Fatto n°2
Stamattina, sempre lui. In questi giorni sta vivendo una situazione non bella. Niente di grave, niente di brutto, solo un po' di spavento qualche giorno fa ed in questi giorni cause e conseguenze. Gli ho chiesto come stesse. E cosa mi ha risposto? Mi ha parlato del freddo che sta prendendo in questi giorni ad andare in giro in moto e al lavoro, e dell'infreddatura conseguente. Ho annuito con partecipazione, e ci siamo salutati. Chiedendogli come stesse non intendevo quel che mi ha risposto, ma tant'è. E pace. Forse invece di chiedergli "E tu come stai?" avrei dovuto chiedergli "Come ti senti?", ma fa nulla, non importa.

Conclusione
Ha ragione il Grand Moff (ma non ditegli che l'ho scritto): gli uomini sono esseri semplici. E non è un'accusa, non è difetto, non è una critica. É la constatazione che uomini e donne vivono gli stessi fatti con prospettive diverse ed intensità differenti.
Se il fatto di lunedì fosse successo tra me ed una mia amica, al momento di salutarci, lei probabilmente si sarebbe scusata di nuovo, nonostante la mia assicurazione della sua totale innocenza. E stamattina mi avrebbe detto cosa prova in questa situazione, non come sta fisicamente.

Insomma, nonostante a volte trovi totalmente aliena dall'essere umano(aggettivo, non sostantivo) questa assoluta apparente insensibilità maschile, oggi trovo questa cosa buffa. Mi ha fatto sorridere che chiedendo dei sentimenti, abbia avuto in risposta un bollettino medico.

giovedì, febbraio 14, 2008

E come tutti gli anni, da 4 anni a questa parte, vado a Bologna per il SACA.
Torno lunedì.
Ieri ero giù a montare lo stand, oggi sono qui per una commissione non rimandabile, e domani mattina prendo il treno e mi sparo 3 giorni di fiera.
Lunedì si smonta lo stand e si torna a casa.