Che sei in ufficio e stai facendo il solito giro dei blog e leggi che una persona che non conosci benissimo, ma che annoveri tra gli amici ha perso il suo cucciolo.
E ti si riempiono gli occhi di lacrime.
Perchè non importa se ad andarsene è stato un parente (più o meno stretto), un amico (più o meno vicino) o un animale domestico. Ogni perdita si porta via un pezzetto del tuo cuore, e quando leggi che qualcuno che conosci ha subito una perdita il tuo dolore si rinnova, perchè sai cosa sta passando, e non solo rivivi il passato, ma presagisci e temi il momento in cui ti succederà di nuovo.
Se ad andarsene è una persona anziana, razionalizzi: ha avuto una lunga vita e piena, è scivolata via, era circondata dall'affetto dei suoi cari; insomma chi non ci farebbe la firma ad andarsene nel sonno, dopo una lunga vita, senza il calvario di una lunga malattia....
Se ad andarsene è un adulto, cerchi di convincerti che comunque aveva vissuto a pieno tutti i suoi anni, che i medici hanno fatto il possibile...
Se ad andarsene è un bambino o un giovane vuoi disperatamente credere ora è in posto migliore (come per gli anziani e gli adulti), che Dio l'ha voluto accanto a sè perchè era una persona troppo buona per questo mondo (che però ne avrebbe tanto bisogno).
Resta il fatto che ad un essere umano puoi spiegare una malattia, un incidente. E può comprendere la malattia, capire il decadimento fisico della vecchiaia, accettare il suo destino più o meno serenamente, ma un animale?
Ad un animale non puoi spiegare perchè soffre e sta male, e questo mi rende la cosa ancora più insopportabile. Quando un animale ti guarda con quei suoi occhioni pieni d'amore, nonostante la sofferenza, se servisse a qualcosa ti strapperesti il cuore e glielo daresti, ma invece non puoi fare nulla se non stargli vicino e soffrire con lui e per lui.
Un abbraccio forte forte a chi ci è passato, che sia oggi o tempo fa.
GIALLO O
4 settimane fa