A Lucca C&G mi sono comprata un puzzle.
Mi piacciono molto, anzi tantissimo, i puzzle. Mi sono sempre piaciuti. Da piccola mi limitavo a meno di 100 pezzi, ora se non sono almeno 1000 non mi diverto.
Da piccola facevo paesaggi alpini che mia mamma mi regalava per la casa in montagna e ci hanno seguito da una casa all'altra. Quindi ora sono a Feltre, in mansarda, che è la camera mia e della sister.
Ora i puzzle me li scelgo io, ed ultimamente ho fatto l'"
Urlo" di Munch per la sister (eccezione alla regola, è in camera sua a Mi), lo sbarco degli
animali dall'Arca di Noè di Haruo Takino, i personaggi de "La Compagni dell'Anello", e da ultimo
un drago di Ciruelo.
I paesaggi sono appesi in due nicchie nel muro, molto classico, ma quello che mi piace è come ho messo gli altri: appoggiati alla parete, senza appenderli, i personaggi di FOTR all'altezza del mio cuscino, il drago ai piedi del letto. Insomma sono le prime due cose che vedo la mattina!
A Lucca mi sono comprata un puzzle, è
un'opera di Cris Ortega, e da che sono tornata la scatola è lì in camera mia che mi chiama a gran voce ogni volta che la guardo. Ho anche già recuperato il cartone su cui incollarlo.
Insomma il puzzle ed il cartone sono lì che mi guardano tutti i giorni e mi ricordano il fustino da 10 kg di Vinavil nella scatola nell'angolo creativo.
E ogni giorno penso di aprire il sacchetto dei pezzi e cominciare il puzzle. E subito dopo penso che avendo aperto il sacchetto da qui a quando portare il puzzle a Feltre, se non lo finisco rischio di perdere dei pezzi, e poi a Feltre posso anche tenerlo per terra in mansarda mentre lo faccio che non da fastidio a nessuno, mentre a Milano rischio che dia fastidio, che venga fatto cadere e si perdano i pezzi.
E il giorno dopo, da capo, penso che potrei anche cominciarlo....