I Guadiani di Atlantide

martedì, settembre 30, 2008

The last day of our acquaintance*

Oggi è l'ultimo giorno di lavoro di uno dei magazzinieri.
Un mezzo reietto, come me (ok, non è così drastica la situazione, nè la sua nè la mia, però rende l'idea).
Forse perchè anche lui non è nel pieno delle grazie del Grande Capo e delle due tipe, ho sempre sentito che di lui potevo fidarmi, come di nessun altro qui dentro.
E oggi se ne va.
Se ne va l'unica persona che sento davvero amica, l'unica persona con la quale so di poter mostrare davvero la rabbia e la frustrazione e il dolore che certe situazioni qui dentro mi provocano.

So che non è colpa mia, sono l'ultima arrivata, non ho alcun potere decisionale, se non per cose di pochissimo conto su cui m'impunto (vedi l'imbiancatura delle pareti del montacarichi).
Eppure non posso fare a meno si sentire le sue dimissioni come un mio fallimento.
So che un giorno toccherà a me, e allora l'ho già avvertito, se vorrà ritornare un posto per lui ci sarà sempre, ma per ora posso solo fargli promesse che non so neanche quando potrò mantenere.
E ha ragione di andarsene.
So come è stato trattato, e se volesse piantar grane avrebbe tutta la mia comprensione, e il fatto che non lo voglia fare non fa altro che accrescere la stima che ho nei suoi confronti.
Faccio fatica a spiegare cosa provo all'idea di domattina. Perchè c'è una parte di me che è contenta per lui, che se ne va da 'sto posto, dove non è mai stato trattato come gli altri, nonostante non avesse fatto nulla per meritare un trattamento del genere. C'è anche, però, una gran parte di me che è triste all'idea di non vederlo domattina, e la mattina dopo e quella dopo ancora. Se ne va la mia piccola oasi di fiducia.
* Sinead O'Connor - "I do not want what I haven't got"

venerdì, settembre 26, 2008

Che schifo

Non ne posso più!
Ne ho la nausea!
Non ho voglia di far nulla.
Eppure ho un sacco di cose che dovrei fare.
E le sento, una per una, come un peso sulle spalle.

lunedì, settembre 22, 2008

Le certezze nella vita sono tutto

Tizio, Caio e Sempronio condividono l'appartamento.
Caio avvisa che domenica pomeriggio e sera sarà via.
Tizio gli dice "se cambi idea avvisami che mangiamo la pizza e non il minestrone. E dì anche a Pinco con cui esci che se vuole si fermi a mangiare la pizza"
Nella testa di Caio gli accordio erano: mangio fuori a cena, ma se cambio idea avviso.

Arriva l'ora di cena e Caio non ha cambiato idea, quindi non avvisa. Al momento di tornare a casa (23.30) guarda il cellulare e trova un messaggio delle 19. in cuio Sempronio chiede "ci fai sapere cosa fai?"

Caio arriva a casa (ore: 00.30) e viene accolto con un delizioso "ma ti sembra l'ora di tornare? E se non avessi detto che tornavi presto?"
E la mattina Sempronio gli da il buongiorno così "Ieri sera non hai ricevuto un sms?"

É bello sapere che non puoi fidarti nemmeno degli accordi presi chiaramente. Ed è altrettanto bello sapere che mezzanotte e mezza è "quelle ore", manco fossero le 5 del mattino, e soprattutto che anche se è Caio a cui suona la sveglia alle 7 è un problema di Sempronio se Caio va a letto all'1 di notte!

Ma si rende conto?

Mia madre.
Oggi mi ha posto la fatidica domanda: "quando vai a cercare qualcosa da mettere al matrimonio?" e ha aggiunto: "magari qualcosa che tu possa mettere anche in ditta."

La postilla sarebbe perfettamente logica se io, al momento e per i prossimi anni, non lavorassi come apprendista all'ufficio tecnico di una azienda che fa riproduzioni di stampe. Il che vuol dire fare il giro del magazzino a verificare quante stampe di ogni soggetto (per formato) ci siano, e gli scaffali cominciano a livello pavimento, e di solito i magazzini non di generi alimentari non hanno pavimenti puliti a specchio. Il che vuol dire aggirarsi tra due rotative (=macchine da stampa) con le relative tolle di colori, e pigne di stampe non ancora del tutto asciutte (ho un paio di jeans neri, su cui un occhio attento può ancora, dopo vari lavaggi, individuare i resti di colore di una volta che mi sono seduta su una pigna di stampe fresche) e sviluppatrici (i liquidi per lo sviluppo ed il fissaggio macchiano).

Tanti auguri

A Bilbo e Frodo Baggins

mercoledì, settembre 17, 2008

23 anni

Stasera all'aperitivo con le ragazze della palestra (cui non mi sono ancora iscritta e cui non ho voglia di iscrivermi) una mi ha detto "ma tu sei giovanissima, avrai 20 anni, 23 al massimo".
Le ho fatto vedere la patente con la mia data di nascita.

giovedì, settembre 04, 2008

Vanità

Oggi alle 12.30 avevo un'appuntamento vanitoso.
Alle 14.45 sono uscita dall'appuntamento con un po' di soldi in meno nel portafoglio, ma tutta contenta e soddisfatta di quel che avessi fatto e convinta che fosse valsa la pena stare 2 ore seduta.
Arrivo in ufficio e scopro che il mio capo per il nuovo incarico è andato nel magazzino fuori città. E che sarei dovuta andarci anch'io.

Ok, io non gli ho detto che sarei arrivata più tardi del solito, ma non sapevo nemmeno che sarei dovuta andare al magazzino. Se l'avessi saputo avrei anticipato di una mezz'ora l'appuntamento e sarei arrivata in tempo per andare al magazzino.

Quel che ho ottenuto in quelle due ore di vanità non mi sembra più così meraviglioso e mi sa tanto di aver perso molto più di quanto abbia ottenuto.

Insomma ora sono praticamente pentita della mia vanità.

mercoledì, settembre 03, 2008

GRRRRRRR

06.59
Sognavo Marco Van Basten dei tempi del Milan.

07.00
cip biiip biip ciip (=fischiettio di R2D2)

martedì, settembre 02, 2008

A casa

Sono tornata, e anche da un po', ma un po' perchè non avevo voglia di tornare alla routine, un po' perchè la suddetta routine è stata stravolta con un cambio di lavoro, non avevo ancora postato.

Dovrei andare al lavoro a piedi, ma con la scusa del ginocchio destro che mi fa male, prendo l'autobus. E leggo. Almeno questo.