I Guadiani di Atlantide

lunedì, giugno 18, 2007

Chiamata

I libri mi chiamano, l'ho sempre detto io. Non sono io che scelgo,loro, sono loro che scelgono me.
Quando compro un libro di cui non so nulla, di cui non ho mai sentito nominare l'autore/trice, che magari è totalmente estraneo al mio solito genere... bhè difficilmente prendo una cantonata.
Prendiamo gli ultimi due libri che ho letto e uno dei due che sto leggendo ora. Anzi facciamo un passettino più indietro.
Mercoledì l'altro (cioè non quello della settimana finita ieri, ma quello precedente) mi sono trovata con Damina ed insieme siamo andate ad un mercatino per una ONLUS dove Ikki vendeva abiti. C'era anche tutto un angolo del locale dedicato ai libri. Ovviamente mi sono fiondata in quell'angolo ed in cima ad una pigna c'era questo libro che gridava a squarciagola il mio nome. In copertina sullo sfondo della mappa della metropolitana di Madrid (credo) mezzo tonno, anche meno di mezzo; in primo piano la carne rossa con la spina centrale e dietro, legermente sfocata, la parte finale del corpo del pesce fino alla coda.
Il titolo: Sangue
L'autrice: Mercedes Abad (mai sentita nominare, appunto)
Editore: Gran Via (credo)
Poco più in là un altro volume con in copertina una bambina che dorme in uno scompartimento di un treno, un pelouche al suo fianco.
Titolo: La Chiave di Sarah
Autrice: Tatiana De Rosnay (anche questa mai sentita)
Editore: Mondadori
Sangue l'ho iniziato subito e l'ho letto in una settimana o poco più. Oggi ho iniziato La Chiave di Sarah. I conti non vi tornano perchè nel frattempo ho letto Ossario di Katy Reichs.

Dicevo, i libri mi chiamano, c'è poco da fare e di solito capisco il perchè dopo poche pagine.
La protagonista di Sangue ha un pessimo rapporto con la madre eppure, cretina (se lo dice da sola) continua a cercarne l'approvazione, anche se è una battaglia persa in partenza, e pur di ottenerla almeno una volta nella vita giunge all'autodistruzione. Come l'autodistruzione di una figlia possa essere diretta conseguenza dell'approvazione della madre, non ve lo dico, leggetevi il libro che ne vale la pena, inoltre sono appena 218 pagine. In contrasto ha un buon rapporto col padre.Comunque se la protagonista si dà della cretina, anch'io non posso esimermi dall'affibiarmi tale simpatico epiteto, visto che sono nella sua stessa situazione, salvo che trovo improbabile fare la sua stessa fine, in quanto sua madre è diversa dalla mia in un piccolo, ma per nulla insignificante dettaglio: mia madre è cattolica, la sua spondalariana. So che non vi dice nulla, e nulla vi spiegherò io, sempre per non privarvi del piacere di leggere questo romanzo (che sono dispostissima a prestarvi).
Ecco, Sangue mi chiamava per spronarmi ad una riflessione su me stessa. Certo a questo punto sarebbe facilissimo dire "Guarda come è finita lei. Smettila di ostinarti a cercare l'approvazione di tua madre. Tanto non l'otterai mai. " Quest'ultima affermazione è puro Vangelo. Ne sono più che convita già di mio, non serviva che leggessi un libro perchè lo scoprissi.
Sapete invece che farò? Ho fatto 30 (sigh) e farò 31. Non manca molto al giorno faditico (ancora da stabilire) in cui me ne andrò da questa casa portandomi in dote tutti i miei libri e le librerie -i due gatti, come la cara genitrice sostiene ogni volta che solo si sfiora l'argomento; sbagliandosi di grosso, non perchè non voglia bene ai miei gatti, li adoro, solo che non posso costringere il Grand Moff, allergico ai gatti, a convivere con due felini- i costumi ed il materiale per il ricamo. Insomma ho sopportato fin qui, posso sopportare ancora un po'. Poi me ne andrò ed il problema si risolverà da solo o per lo meno sarà meno pressante con 70km tra me e lei.

Per quanto riguarda La Chiave di Sarah, sono arrivata a pagina 37, quindi per ora l'unico elemento che ho per confermare di non essermi sbagliata a comprarlo è che una delle due protagonista ha come suoneria del cellulare, indovinate un po'?, Guerre Stellari. É un segno, decisamente un segno.

Ossario della Reichs, è un triller, di quelli che divori in pochi giorni, ma non per questo di serie B, anzi. É il secondo romanzo di quest'autrice che leggo e come il primo, Carne ed Ossa, non riuscivo a staccarmene.

Tanto per essere sconclusionata come al mio solito: fine del post.

2 commenti:

Dama Arwen ha detto...

Direi che Sangue me lo devo leggere anche io... siamo così simili nel rapporto con nostra madre io e te... + di una persona mi ha detto che mi autodistrugerò se nn mi stacco da lei..

La suoneria d SW È X FORZA UN SEGNO

Anonimo ha detto...

Davvero un bel post :)
Anche io sostengo da tempo che sono i libri a scegliermi!
Il rapporto con la madre è una tara che il 90% delle donne deve superare, è più forte di noi! Ma ce la si può fare, e vi assicuro che l'indipendenza (sia fisica ma soprattutto mentale) si può conquistare. ;)