Come può essere che un libro lo trovi bello per come è scritto e anche per le cose che racconta, ma al contempo queste stesse cose mi diano il voltastomaco per come rivoltano e stravolgono la tradizione?
E come mai una serie di 5 romanzi con un altro argomento, che ha compiuto lo stesso scempio della tradizione che conoscevo, non mi ha fatto lo stesso effetto?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Di che libri stai parlando???
Più che altro, a me viene in mente che, ORGOGLIO E PREGIUDIZIO (libro) mi ha fatto schifo. Non narrativamente parlando, ma mi infastidiva il formalismo e lo stile di vita dell'epoca, il falso perbenismo della buona società eccetra. Quindi mi ha lasciato cmq un'impronta negativa.
Quelli che mi fanno venire il voltastomaco sono gli ultimi di Gemmel ("Il Signore di Troia" e "L'Ombra di Troia" in attesa del 3o che non so come s'intitolerà).
Quelli che invece il voltastomaco, inspiegabilmente, non me lo facevano venire erano i romanzi di Bernard Cornwell (quello che ha inventato Sharpe) sul Ciclo Arturiano.
Aaaargh, Gemmell! Che ricordi da incubo... boh, quelli di Waylander non erano malissimo... ma i romanzi storici sono sempre terreno minato per tutti. "Predatore" di Gary Jennings non è orribile... per i fan degli Ostrogoti :P
Posta un commento