Sarei dovuta andare a conoscere la mia nipotina. Per una serie di disguidi abbiamo rimandato a novembre.
Sarei dovuta andare ad una festa sabato sera. Sono andata a cena con mia mamma, da sua sorella con sua figlia. Abbiamo fatto tardi e non sono andata alla festa.
Alla fin fine ho passato il weekend in casa, la maggior parte del tempo sul divano a ricamare, guardando film romantici ("Ragione e Sentimento" + "L'Amore non va in Vacanza" sabato, "Via col Vento" domenica) e sono contenta del mio weekend.
Lo sapevo già da prima, non serviva questo weekend per capirlo, ma sono un essere abitudinario e casalingo.
L'idea di fare un viaggio, soprattutto se comporta andata e ritorno in pochi giorni, non mi esalta particolarmente, anzi mi fa venir voglia di starmene rintanata in casa a leggere. Poi vado e mi diverto, so già anche questo, ma l'idea prendere, fare le valigie, andare da qualche altra parte, mi fa passare la voglia in anticipo.
Credo che la cosa sia ancor più radicale; fin da piccola l'idea di dover uscire di casa mi metteva di malumore e in buona parte è ancora così.
Se esco dall'ufficio e passo da casa solo per prendere la borsa della palestra allora ci vado; se invece solo solo mi siedo un minuto, mi passa completamente la voglia di uscire di nuovo.
Sì, sono decisamente un essere casalingo ed abitudinario, e non vedo l'ora di avere casa mia per poter stabilire la mia routine, fatta di inviti a cena agli amici, ricami e libri.
lunedì, settembre 28, 2009
sabato, settembre 19, 2009
lunedì, settembre 14, 2009
Bisogni
Mi hanno detto una cosa. E più ci rifletto, più penso che sia vera.
"Tu senti il bisogno di leggere"
Ieri pomeriggio mentre tornavo a Milano in macchina, pensavo che se fossi stata in treno avrei potuto leggere. Più tardi mentre quiltavo, mi chiedevo come andasse avanti il libro che sto leggendo. E dopo, invece di dormire, leggevo. Ad un certo punto mi sono dovuta imporre di chiudere il libro (alla fine di un capitolo) e spegnere la luce, ma la tentazione di andare avanti a leggere finchè non avessi finito il libro, l'avevo. Nonostante sapessi che stamattina la sveglia avrebbe suonato presto, non riuscivo a mettere giù il libro.
L'unico momento in cui non ho pensato che avrei potuto leggere è stato mentre guardavo un pezzo Iron Man e dopocena mentre guardavo NCIS e Harper's Island, insomma mentre mi venivano raccontate altre storie.
Non è solo una questione di trama intrigante, o libro ben scritto. La mattina a tavola da piccola leggevo tutte le scritte sul cartone del latte e poi sulla confezione dei biscotti. E se sono in tavola lo faccio anche ora. Per non parlare delle etichette delle bottiglie d'acqua. Insomma, per me la parola scritta ha un fascino irresistibile.
Potrei benissimo venire al lavoro a piedi, ed ogni tanto butto lì che non mi dispiacerebbe usare la bicicletta, ma poi rifletto che in bicicletta non potrei leggere, e quindi non verrò mai a lavoro in bicicletta, i mezzi pubblici vanno benissimo: qualcun altro guida, sta attento al traffico, ed io leggo!
"Tu senti il bisogno di leggere"
Ieri pomeriggio mentre tornavo a Milano in macchina, pensavo che se fossi stata in treno avrei potuto leggere. Più tardi mentre quiltavo, mi chiedevo come andasse avanti il libro che sto leggendo. E dopo, invece di dormire, leggevo. Ad un certo punto mi sono dovuta imporre di chiudere il libro (alla fine di un capitolo) e spegnere la luce, ma la tentazione di andare avanti a leggere finchè non avessi finito il libro, l'avevo. Nonostante sapessi che stamattina la sveglia avrebbe suonato presto, non riuscivo a mettere giù il libro.
L'unico momento in cui non ho pensato che avrei potuto leggere è stato mentre guardavo un pezzo Iron Man e dopocena mentre guardavo NCIS e Harper's Island, insomma mentre mi venivano raccontate altre storie.
Non è solo una questione di trama intrigante, o libro ben scritto. La mattina a tavola da piccola leggevo tutte le scritte sul cartone del latte e poi sulla confezione dei biscotti. E se sono in tavola lo faccio anche ora. Per non parlare delle etichette delle bottiglie d'acqua. Insomma, per me la parola scritta ha un fascino irresistibile.
Potrei benissimo venire al lavoro a piedi, ed ogni tanto butto lì che non mi dispiacerebbe usare la bicicletta, ma poi rifletto che in bicicletta non potrei leggere, e quindi non verrò mai a lavoro in bicicletta, i mezzi pubblici vanno benissimo: qualcun altro guida, sta attento al traffico, ed io leggo!
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