I Guadiani di Atlantide

mercoledì, marzo 09, 2011

Abiti

Qualche sera fa ho visto, su non mi ricordo più che canale, una trasmmissione sul Day Before di una sfilata. Nel caso specifico si trattava della sfilata Autunno-Inverno 2009-2010 di Jean Paul Gautier.
Mi sono innamorata di questi due vestiti:

Non so quanti milioni di paillettes attaccate una per una a mano da una ricamatrice con l'aiuto di stagiste ricamatrici, stagiste archiviste, stagiste di ogni reparto, con inserti di pelle. A meno di 12 ore dalla sfilata J.P.G. decide che gli inserti di pelle non gli piacciono, e preferisce siano di paillettes nere. E così smonta mezzo abito, taglia il lavoro di una decina di persone e in una notte, una sola santa donna, ha attaccato le paillettes nere al posto degli inserti di pelle.
Scaglie di coccodrillo, separate una per una e riattaccate a mano con un filato dello stesso colore della pelle lavorato all'uncinetto da una signora che poi a vederlo sfilare si è commossa tantissimo. Penso che succederebbe anche a me, se vedessi in passerella il frutto del mio lavoro. Per fortuna J.P.G. su quest'abito non ha avuto ripensamenti dell'ultimo minuto.


Non mi sono innamorata dei vestiti così come sono, che
1) non metterei mai
e 2) quello di coccodrillo non mi piace neanche,
mi sono innamorata del lavoro che c'è dietro.
Deve essere meraviglioso e terrificante allo stesso tempo lavorare in un atelier, come ricamatrice o qualcosa del genere.
Qui potete trovare le foto di tutti gli abiti di quella collezione ispirata alle grandi dive del Cinema (Marilyn, Greta Garbo, Ingrid Bergman, Audrey Hepburn....)
La vera santa di quell'atelier è Mireille (credo si scriva così) la modellista: J.P.G. non disegna su carta, ma nell'aria e dai gesti che fa e da quel che dice lui, Mireille ricava i cartamodelli degli abiti che verranno realizzati.

1 commento:

Dama Arwen ha detto...

L'altro giorno cheero dai miei ho visto anche io il backstage di una sfilata di Karl Lagerfeld (oddio, non mi ricordo più per che casa di moda!) e tutto il lavoro di laboratori sartoriali che c'era dietro mi ha affascinata!
Erano tutte italiane le sarte! :-)