Quanto a lungo una persona può sopportare che le persone che ama disprezzino quel che fa, quel pensa, quel che attira la sua attenzione?
A chiunque abbia lavorato in un ufficio è capitato di notare le sgarberie tra colleghi, le coalizione gli uni contro gli altri, specie nei confronti dell'ultimo/a arrivato.
E volete sapere perchè io le sopporto meglio di mia sorella (che dopo sei mesi ha gettato la spunga)? "Lei vive nel suo mondo" testuali parole, dette ieri da mia sorella, davanti a me, a dei cugini che siamo andate a trovare. L'avesse detto in tono scherzoso, ironico, neutro... no, ogni parola trasudava disprezzo. Lo stesso tono che si potrebbe usare per un pedofilo stupratore di bambini. Penserete che stia esagerando, che non si può paragonare la passione per SW e TLOTR con un pedofilo, eppure. Facciamo un esempio più leggero: aveva la stessa espressione che si usa quando si guarda la propria suola dopo che si è pestato un ricodino canino. E così ogni volta che si parla di SW e TLOTR.
La parte cattiva di me dice che la sua è invidia, perchè io so come passare il tempo libero, perchè ho degli amici (sparsi in tutta la penisola, ma con cui sono sempre in contatto), perchè delle suddette sgarberie tra colleghe a volte proprio non me ne accorgo, altre volte me le lascio scivolare via, non mi feriscono, come ferivano lei. Ho combattuto la "guerra del condizionatore" senza isterismi, con gentilezza, ironia e sarcasmo; non arrivo a casa a mezzodì e tra la carne e la verdura scoppio in lacrime di rabbia e frustrazione perchè non mi chiamano "dottoressa Tettamanti" (anche perchè dottoressa non lo sono ancora...) o perchè l'una mi parla male dell'altra e viceversa... Arrivo a casa e racconto le cose meschine che hanno fatto e detto ridendo, perchè sono appunto cose meschine, per le quali non vale la pena rodersi il fegato.
Sarà che per me le cose importanti sono altre: è più importante come mi trattano i mei amici, non le colleghe. Infatti agli amici a Natale e ai compelanni mi piace fare i regali, alle colleghe a Natale un pensierino, ai compleanni gli auguri. Sarà che prefersco tenermi stretti i ricordi delle cose belle che mi dicono i miei amici, piuttosto delle meschinerie dei conoscenti.
A proposito di amici.
Stanotte li ho sognati. Ho sognato che erano tutti a casa mia (Zen, Raf, Navar, Ripley, Tarkin, il Cucciolo, Bib, Sam, Pao... solo per dirne alcuni). Erano seduti a tavola e preparavo la colazione per loro (caffè americano per Tarkin e il Cucciolo, the per Pao e Sam, caffè per gli altri, biscotti e pankake per tutti) anche se era l'una del pomeriggio.
Mi piace cucinare per i miei amici, e soprattutto mi paice cucinare cose che piacciano a loro, perchè voglio che quando si alzino da tavola siano soddisfatti di aver consumato un bel pranzetto.
Era un sogno vivido e molto realistico, tanto che mi ricordo ancora molti dettagli.
É stato bello sognarli, è stato il sogno del mattino, finito quando ho aperto gli occhi alle 7, e mi ha lasciato addosso una sensazione di felicità di essere con i miei amici e di dolce malinconia perchè non vedo l'ora di vederli di nuovo. Non vedo l'ora che sia la fine di Ottobre per andare tutti insieme a Lucca Comics/Games.
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3 commenti:
Eh...al vita familiare non è facile, in una situazione simile. Essere derisi per ciò a cui si tiene non è bello in nessun caso.
Tu stringi i denti e tira avanti, portando per la tua strada ciò in cui credi. Sempre e comunque.
Mi mancano le tue colazioni...
Zen
Anche a me capita che le persone che amo disprezzino quello che faccio e soprattutto che penso. Ma anche i commenti gratuiti dei quasi-sconosciuti mi feriscono tantissimo anche se "vivo in un mio mondo" più di te. Per farmelo passare vado a casa e torturo qualche personaggio dei miei romanzi... Ma sei sicura che quel sogno non fosse un incubo??? - Paola
No, no era proprio un sogno.
E mi ha lasciato una bellissima sensazione. Se ci penso adesso mi sento serena e tranquilla, anche se nel sogno con tante persone attorno ad un solo tavolo c'era un baccano che vi lascio immaginare.
Fab, venerdi 29 ottobre non fare colazione, che ti porto i pankake (con lo sciroppo d'acero).
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