Sabato 4 dicembre - il primo giorno
(con un paio di mesi di ritardo)
Sorvoliamo sullo stress post-traumatico da sveglia che suona nel bel mezzo dei tuoi sogni, e apriamo le tende e ci si presenta questo spettacolo: lastre di ghiaccio che navigano nella Sprea, e sullo sfondo l'Oberbaumbrucke. Ora è percorso dalla metropolitana di superficie (la maggiorparte delle volte sopraelevata), auto, bus, tram, motorini, bici e pedoni; dal '61 all'89 era solo percorribile a piedi in quanto uno dei passaggi tra Berlino Est e Berlino Ovest.
Decidiamo, per il primo giorno, di girare la zona che va dalla Porta di Brandeburgo ad Alexanderplatz, e uscendo scopriamo che di giorno il nostro ostello ha questo aspetto: una carinissima barca - o è una nave? - bianca e azzurra ormeggiata nella Sprea, alle due del mattino non ce n'eravamo accorti. Sapevamo che fosse una barca, ma, per lo meno io avevo troppo sonno per vederla davvero!
Prendiamo la S5 (0 la S7 o la S75 che per un pezzo fanno lo stesso percorso e quindi per noi andavano bene tutte e tre) fino ad Alexanderplatz e poi la U2 fino a Potsdamer Platz, e risaliamo in superficie. Se me l'avessero raccontato prima non avrei mai creduto quanti ristorantini/bar/fast-food ci siano alle fermate della metropolitana (che sia sopraelevata che sotterranea) berlinese: Dunkin Donuts, McDonald, mille caffetterie diverse, ristorantini etnici, chioschi di wurstel, bretzel, currywurst e sui treni e per strada tantissime persone che stringevano tra le mani un bicchiere di caffè d'asporto; ovviamente non l'espresso italiano, ma il caffè lungo, lunghissimo, all'americana (che a me piace anche di più). E altrettante persone, forse di più, con una bottiglia di birra; anche alle dieci del mattino.
In Potsdamer Platz si trovano alcuni resti del Muro, davanti ai quali un ragazzo in uniforme dell'armata rossa spiega, in tutte le lingue, italiano compreso, come potete farvi timbrare un finto passaporto, e racconta un po' di cose sul Muro. Ai pezzi di cemento riempiti di grafiti sono intercalati dei pannelli in cui è spiegata per bene, in tedesco ed in inglese, la storia del Muro, sarebbe stato interessantissimo fermarsi a leggere tutto, ma lo farò quando tornerò a Berlino in primavera. Non c'era il freddo polare che ci avevano prospettato tv e giornali, ma non faceva neanche abbastanza tiepido da stare fermi, coi piedi nella neve, a leggere per più di mezz'ora!
Ci avviamo lungo la strada che va verso la Porta di Brandeburgo, seguendo più o meno il percorso che faceva il Muro e davanti a noi si para una visione: un negozio della Haagen Dazs! E affianco Starbucks, il mio primo caffè da Starbucks! Delizioso, ma molto molto molto più bollente di quanto mi aspettassi! Nei giorni seguenti ci siamo infilati più volte da Starbucks per mettere qualcosa di caldo nello stomaco.
E così sono entrata anch'io tra le fila di coloro che vorrebbero Starbucks in Italia, o che non vedono l'ora di tornare all'estero per andare da Starbucks... ok quest'ultima è un'esagerazione, ma se andando all'estero si capitasse davanti a Starbucks, chi non entrerebbe?
Per quanto sia stato una delizia, questo mio primo "caffè" da Starbucks ci ha un po' sballati con gli orari dei pasti per il resto della giornata, erano le 11, e nonostante si sia camminato ininterrottamente alle 14 abbiamo dovuto costringereci ad andare a mangiare per non trovarci poi a cenare a mezzanotte.
Andando verso la Porta di Brandeburgo incontriamo il Memoriale della Shoah: in uno spiazzo non piano di 19.000 metriquadrati, ci sono questi 2711 blocchi di cemento (credo) altri da 20cm a più di 4 metri disposti a distanza regolare l'uno dall'altro, ma non in ordine crescente o descrescente di altezza, per il criterio dell'altezza credo siano messi a caso, o comunque quella è l'impressione che danno. Se si entra nello spiazzo e ci si inoltra tra i blocchi più alti, si perde completamente la visuale di quello che non sia il proprio sentiero e man mano di quelli che l'incrociano.
I bambini ci giocano a nascondino, o come in questo caso, fanno a palle di neve. Non penso sia irrispettoso, ma in un certo qual modo quasi celebrativo: cosa c'è di più bello al mondo delle risate dei bambini? e credo che ricordare i morti in un posto o in un modo che dia gioia sia il modo migliore di ricordarli.
Pariser Platz con la neve, l'albero di Natale e la Menorah, è magnifica, e l'Unter den Linden con i tigli, per quanto giovani, sotto la neve è una delle vie commerciali più belle che abbia mai visto. L'Unter Den Linden, nell'800 era la "passeggiata bene" di Berlino, sotto il regime comunista era la sede delle parate militari, e per questo scopo tutti i tigli sono stati tagliati. Negli anni '90 del XX° secolo sono stati piantati dei nuovi tigli e i piani terreni dei palazzi si sono riempiti di negozi di souvenirs (ce n'è uno ogni 50 metri, su un marciapiede e sull'altro), di beni di lusso (concessionarie di Porche, Bentley, Rolls), e ristoranti.
L'Unter Den Linden finisce alla Museum Insel, un'isola nella Sprea su cui sono raccolti i maggiori musei berlinesi (il museo di storia tedesca, l'Altes Museum, il Pergamon Museum...) e nella piazza tra i due ponti sulla Sprea sorge il Duomo di Belino: chiesone barocco, nel quale non siamo entrati...
Mangiamo da MAREDO, di cui avevo letto meravigli su un forum, la carne è effettivamente fantastica, ma noi eravamo ancora sazi del "caffè" per godercelo davvero!
Nel pomeriggio giriamo nelle vie attorno all'Unter den Linden alla ricerca della piazza del Teatro dell'Opera, sulla quale si affacciano due chiese gemelle: il Duomo dei Francesi ed il Duomo dei Tedeschi. Il Duomo dei Francesi era la chiesa degli Ugonotti emigrati in Germania dopo la Strage deglil Ugonotti compiuta in Francia nella Notte di San Bartolomeo, ora è un museo che ne racconta la storia; è un museo di molti documenti, libri, qualche quadro e didascalie solo in tedesco.... Nella piazza tra le due chiese un mercatino di Natale, ma deve essere particolare perchè per entrarvi bisogna pagare un biglietto, e l'ingresso è controllato da figuranti in uniforme settecentesca. Ci colpisce una bellissima cascata di ghiaccio sul lato esterno di questo mercatino e guardandola bene vediamo che all'interno della cascataè imprigionata una palla di Natale di una quindicina di centimetri di diametro!
Anche attorno alla Marienkirke c'è un mercatino, questa volta ad ingresso gratuito e ci facciamo un giro; c'è da uscirne ubriachi solo per aver respirato l'aria profumata dal mille e mille venditori di vin brulè! E non sono i soli che vediamo nell'arco della giornata: ai fianchi dell'Unter Den Linden , sotto la Torre televisiva ad Alexander Platz (dove c'è anche una ruotina panoramica), dietro la stazione della metropolitana di Alexander Platz....
Il sole è ormai calato e decidiamo di andare a visitare il Museo di Storia tedesca, non prima di aver fotografato un palazzo, non abbiamo idea di cosa sia, ma che di notte viene illuminato in maniera bellissima. Nel museo sono raccolti reperti della Germania preistorica, romana, medievale (m'incanto davanti ad una stauta di Carlo Magno) e via fino al XX secolo (m'incanto anche davanti ad ritratto di Carlo V). Purtroppo la sezione moderna la dobbiamo fare un po' di corsa perchè si avvicina l'orario di chiusura del Museo.
A cena sfogliamo la guida per decidere cosa vistare l'indomani (che spero di raccontarvi in tempi più brevi di questa seconda puntata).
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